Radio – Stakeholders radiofonici

Ora, l’interesse diffuso, sul piano giuridico, è un interesse non ristretto a quelli generali

Quello che è accaduto a fine luglio 2021 e che si è replicato la scorsa settimana, sta facendo riflettere gli editori radiofonici sul ruolo delle rappresentanze di categoria e degli stakeholders.

Parliamo, naturalmente, di iniziative foriere di seri rischi per la stabilità del sistema radiofonico relativamente all’assetto frequenziale analogico (FM), attuate attraverso interventi riduttivi (eliminazione di impianti asseritamente incompatibili con quelli di emissioni estere) o di completa riscrittura attraverso una pianificazione ex post. Nelle due occasioni l’allarme è stato lanciato da questo periodico, che ha dato risalto a quello che stava succedendo, ospitando poi i contributi dei principali player e degli esponenti politici che sono intervenuti a supporto del comparto radiofonico. Tali occasioni hanno nuovamente esaltato il ruolo degli stakeholders, cioè i soggetti influenti in un’area di mercato.

L’approccio opportuno di Agcom

La stessa Agcom, nel corso delle audizioni preliminari all’adozione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora in tecnica in digitale (cd. PNAF DAB, che dovrebbe essere pubblicato tra pochi giorni), ha (correttamente) esteso la partecipazione ai consorzi DAB (destinatari diretti del provvedimento finale, cioè il Piano DAB, insieme ai loro soci).

Art. 1 c. 10 L. 249/1997

E ciò evidentemente in ossequio alle previsioni dell’art. 1 c. 10 L. 249/1997 (istituitiva dell’Autorità stessa), che prevede che “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonche’ i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di denunziare violazioni di norme di competenza dell’Autorità e di intervenire nei procedimenti”.

Stakeholders

I contributi di alcuni dei partecipanti a queste audizioni sono stati riportati su queste pagine e, dalle prime indiscrezioni, sembra che siano stati utili per le migliorie poi applicate al provvedimento finale, a dimostrare l’opportunità della scelta dell’Autorità.

TV del concetto di portatore di interessi diffusi

In definitiva, anche in questo ambito (come in quello politico, del resto), si sta determinando un – quanto mai opportuno – superamento del previgente desueto concetto di “portatore di interessi diffusi” limitato ai sindacati di categoria (peraltro in molti casi rimasti silenti o indifferenti verso quanto di disatroso per il settore stava accadendo).

Il concetto giuridico

Ora, l’interesse diffuso, sul piano giuridico, è un interesse non ristretto a quelli generali, pubblici e privati tutelati dal diritto amministrativo e civile. Si tratta, piuttosto, di aspirazioni legittime appartenenti a vaste aree di soggetti (non pubblici) accomunati dallo stesso obiettivo concreto.

Stakeholders ante litteram

Non esiste una previsione normativa che definisce chi possa qualificarsi come portatore di interessi diffusi sul piano della persona giuridica e ciò in quanto lo stesso legislatore non ne ha mai ravvisato la necessità, posto che qualsiasi recinto avrebbe comportato, per definizione, delle esclusioni.

La definizione del Consiglio di Stato

Del resto, anche il Consiglio di Stato, chiamato più volte ad esprimersi sul concetto stesso, si è limitato a rimarcare che, al di là della forma giuridica, i requisiti essenziali per qualificare un portatore di interessi diffusi sono un “adeguato grado di stabilità“, un “sufficiente grado di rappresentatività” e il “perseguimento non occasionale di determinati obiettivi”.

Allargamento virtuoso

E’ quindi quanto mai opportuno che, di qui in poi, anche in considerazione delle sopravvenute facilitazioni telematiche che favoriscono e rendono più semplice il confronto, il virtuoso approccio mostrato da Agcom venga adottato anche dal Ministero dello sviluppo economico.

Verso un nuovo modello di rapporto

Così da estendere qualsiasi dialogo non solo alle rappresentazione sindacali dell’editoria radiofonica, ma a tutti gli stakeholders, cioè le organizzazioni coinvolte in iniziative con ricadute economiche, il cui interesse è negativamente o positivamente influenzato dal risultato dell’esecuzione, o dall’andamento, delle iniziative stesse.

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In collaborazione con: newslinet.com

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