IP TV – La TV connessa è davvero un male per i broadcaster?

Che in televisione non si guardasse più solo la TV era già cosa nota e chiara da tempo

Dai dati Comscore riguardanti la fruizione dei contenuti di YouTube emerge un’importante presenza della televisione come mezzo per la navigazione sulla piattaforma Google. Se, da un lato, la TV connessa può risultare un fenomeno preoccupante per i broadcaster, dall’altro, se ben sfruttato, può addirittura rivelarsi un nuovo modo di intercettare ascolti e, nel caso specifico, follower.

La televisione senza TV

Che in televisione non si guardasse più solo la TV era già cosa nota e chiara da tempo. Tra OTT, canali esclusivi per smart TV e app di vario genere, l’egemonia dei broadcaster stava già venendo meno da tempo.

YouTube in TV

Ora però, i dati Comscore rivelano una nuova minaccia da parte degli OTT. Un’indagine dell’impresa italiana ha infatti portato all’attenzione il peso delle TV sulle views dei contenuti di YouTube.

Supercontenitore

La piattaforma Google è forse il più grande contenitore di prodotti video del web e da sempre è disponibile su praticamente ogni device, tra app e browser.

Sempre più TV connesse

Nulla di nuovo tecnicamente, dunque. Senonché, la fruizione dei contenuti del sito attraverso una TV connessa diventa un fenomeno sempre più importante e consistente. Per TV connessa, è bene ricordarlo, si intende un apparecchio attraverso cui è possibile fruire di contenuti online.

Non solo smart

Non si parla, dunque, necessariamente di smart TV, ma anche di TV collegate a console per videogiochi e set top box.

Sorpasso

Al netto delle precisazioni tecniche, il dato sulla fruizione di YouTube attraverso la televisione è interessante sia preso in valore assoluto, sia confrontato con gli altri mezzi.

Le percentuali

Se, come ci si poteva aspettare, il device più utilizzato resta lo smartphone (82%), il computer è stato superato (8%) dalla cTV (10%).

Tempo speso

Quanto detto riguarda il numero di video visti. Diversamente, prendendo in considerazione il tempo speso su sito (o sull’app), le statistiche cambiano ancora e riservano altre sorprese. Infatti, la percentuale della TV, qui, arriva fino al 24%, mentre quella del mobile si attesta sul 64%. Anche in questo caso, il pc resta il mezzo meno utilizzato, con il 12% del tempo speso.

Uso domestico

Tenuto conto che lo smartphone viene utilizzato sia in casa che fuori, mentre la TV è legata all’uso domestico, i dati sono ancora più impressionanti. Dalle rilevazioni di Comscore sembra, dunque, emergere un trend sempre più marcato riguardo il consumo di prodotti video.

La TV connessa è il nuovo standard

Un fenomeno possibile solo grazie agli sviluppi del settore TV e conseguente diffusione, ormai quasi standard, delle cTV. Non è facile fare una previsione sul futuro della fruizione via internet, ma è certo che, con la sempre maggiore diffusione degli apparecchi e il miglioramento dei servizi internet a livello nazionale, questo fenomeno crescerà ancora.

TV connessa chiave d’accesso per la TV in chiaro

Il crescente consumo di prodotti via cTV, però, non è per forza un fattore negativo per la TV lineare. Infatti, l’accesso alla rete dal televisore assicura anche, almeno in potenza, l’accesso ai contenuti web dei broadcaster.

Amici/nemici

Anzi, paradossalmente, YouTube stesso, che per certi versi può essere visto come un concorrente dei canali in chiaro, ospita proprio i contenuti di questi ultimi. Gli OTT, almeno del tipo di YouTube, possono quindi rivelarsi addirittura un nuovo mezzo di veicolazione dei propri prodotti, ma sono necessari un cambio di mentalità e una certa apertura nei confronti dei nuovi metodi di fruizione.

In collaborazione con: newslinet.com

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