Radio – I broadcaster lavorano per tasto unico Radio su auto

Il sistema deciderà da solo se FM/DAB/IP

Eugenio La Teana (RTL 102.5 e WorldDAB): indispensabile trovare uno standard che vada oltre il mondo solo della radio. I broadcaster, insieme, stanno lavorando perché in auto ci sia un tasto “radio” dove il sistema decide quale rete usare, FM, DAB, IP in funzione delle condizioni di ricezione istantanee. Senza che il passeggero/guidatore se ne debba preoccupare. Target: non solo un’applicazione disponibile su tutti i dispositivi, ma standard chiari da proporre ai costruttori per l’integrazione nei sistemi operativi delle vetture. Interagiamo con Google, che, attraverso Android Automotive OS (AAOS), risolve un grande problema per i costruttori: opera senza dispositivo cellulare, in modo nativo. In questo modo il nostro settore continuerà a essere l’interlocutore globale per il mondo radio (senza farci sottrarre il ruolo da Spotify o altre app). Gli aggregatori utilizzano senza autorizzazione i nostri contenuti per inserire le loro campagne pubblicitarie.

Intervista, parte seconda

Siamo alla seconda parte dell’intervista a Eugenio La Teana, head of innovation presso RTL 102.5, membro dello Steering Board di WorldDAB e Country Manager di Radioplayer.

Nelle puntate precedenti…

Nella prima parte avevamo affrontato la questione del DAB e dello switch off. Oggi ci concentriamo sul futuro della della radio in mobilità, sui sistemi operativi dedicati e sul sistema RadioPlayer. Una piattaforma su cui NL si è soffermato più volte, anche sottolineandone le attuali criticità.

Un tastino marchiato “radio”

(Newslinet) – Sui cruscotti delle autovetture si trova preinstallato Spotify, ma non necessariamente la radio. La radio ha perso un’occasione?
(Eugenio La Teana) – Anche questo tema mi è molto vicino e occorre aprire la parentesi su RadioPlayer. Se pensiamo alla radio ibrida, FM, IP DAB, capiamo come occorra trovare uno standard che vada oltre il mondo solo della radio.

La mission di RadioPlayer

RadioPlayer ha questa funzione: mette nello stesso condominio non solo le radio DAB di una determinata nazione, ma l’insieme della radiofonia globale. Quindi il sistema radio.

Aggregatori indesiderati

Oramai tutti gli editori si sono accorti di quanto gli aggregatori, nel fornire un servizio agli utenti, decidono d’inserire la loro pubblicità senza aver alcun accordo (e men che meno l’autorizzazione) da parte dei broadcaster.

Parassitismo?

Questi aggregatori utilizzano i nostri contenuti, creati con i nostri investimenti e pagati con i nostri soldi per inserire la loro pubblicità. E per raccogliere le informazioni sui nostri ascoltatori!

Fidelizzazione

Anche perché ormai molti ascoltatori non sono più legati solo a un brand. Penso all’ascoltatore che segue Non Stop News al mattino e magari, al pomeriggio, sceglie un altro gruppo editoriale: una cosa normale.

La svolta

Fino all’arrivo di RadioPlayer il settore radiofonico non aveva la capacità di offrire una sua soluzione.

Lavoriamo per uno standard, non per un’applicazione

C’è poi un’altra cosa essenziale: lavoriamo non solo perché questa applicazione sia disponibile su tutti i dispositivi ma anche perché ci siano standard chiari da proporre ai costruttori per l’integrazione nei sistemi operativi delle vetture.

RadioPlayer indispensabile

I grandi marchi dell’automobile sono globali. E quindi per loro e’ importante avere di fronte un interlocutore globale. Nessun gruppo radiofonico puo’ essere qualificato come tale.

Tastino magico

RadioPlayer è forte nell’ibrido: in auto dev’esserci un tasto “radio” dove il sistema decide quale rete usare, FM, DAB, IP in funzione delle condizioni di ricezione istantanee, senza che il passeggero/guidatore se ne debba preoccupare.

IP complementare al broadcast

L’IP è una buona tecnologia, ma è complementare con il broadcast che ha vantaggi in termini di costi e robustezza.

Integrazione e trasparenza

(NL) – Dunque oggi RadioPlayer dovremmo trovarlo preinstallato quando acquistiamo una nuova vettura?
(E.L.T.) – Ci sono due tipi d’integrazione. Quella nativa attraverso le WRAPI, usate ad esempio di BMW. Quando clicchi sul bottoncino radio attivi RadioPlayer e non devi scegliere una app: la tua è l’esperienza utente classica, quella della radio. Ma erogata in modalità ibrida tramite la tecnologia RadioPlayer e con funzioni avanzate quali testi correlati, pause ecc.

Dalla seconda metà del 2022

Parlo delle vetture in vendita a partire dalla seconda metà di quest’anno 2022.

Android Automotive OS

Stiamo anche lavorando con Google che come sai ha un sistema operativo dedicato alle auto, Android Automotive OS (AAOS), che risolve un grande problema per i costruttori. AAOS fornice mappe, navigazione – attenzione, senza dispositivo cellulare, in modo nativo – e, appunto, intrattenimento. Dove si troverà anche RadioPlayer associato alla funzione attivata dal tastino “radio” sul cruscotto.

La radio siamo noi (e non Spotify)

In questo modo il nostro settore continua a essere l’interlocutore globale per il mondo radio (senza farci sottrarre il ruolo da Spotify o altre app). E, lo ripeto, l’unico modo di rappresentare “la radio” con questi colossi è quello di essere un attore globale.

No algos

Anche perché ritengo che la radio resti l’unico mezzo veramente democratico, gratuito e fatto di una pluralità di voci dove non c’è intermediazione. La radio non ti profila, non ci sono algoritmi ad agire dietro le quinte.

In collaborazione con: newslinet.com

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